Descrizione
Dalla Prefazione di Salvatore Tola
A leggerle così di primo acchito, le poesie di Francesco Sonis, verrebbe da pensare che scrivere versi non sia poi così difficile: basta mettere su carta, in forma immediata, luoghi, persone amate, brani di umanità scoperti nel corso di ricerche nel campo della storia e delle genealogie.
Ma questa è soltanto un’impressione, resa possibile da un’immediatezza della parola che non pone ostacoli alla lettura e alla comprensione. Solo a un’analisi più attenta si scopre che la semplicità non è disgiunta dalla pregnanza del discorso, ed è quindi frutto di un lavoro attento e sapiente. […]
Nota critica di Stefano Mangione
Attraverso una galleria di città, di paesi, di borghi, di marine, di agglomerati, di edifici, di piazze, di vie, di monumenti, emerge la storia, si rinnova la tradizione, che non è folklore, ma cultura e civiltà, si costruisce un complesso unitario che, dalle cose e dai luoghi, si trasferisce agli uomini, anche come persone singole, nella sfera del presente e della memoria, con la loro carica di affetti e di affinità, sia nell’esaltazione che nel compianto.
La poesia con espressione chiara coglie il significato profondo di ciò «che ditta dentro» e la coincidenza delle anime delle cose e dell’uomo.