Descrizione
«La contemporaneità di un poeta non è nel contenuto, ma talvolta è malgrado il contenuto, quasi a suo dispetto.» Con questa efficacia Marina Ivanovna Cvetaeva, una delle voci più originali della poesia russa del XX secolo, nonché esponente di spicco del locale movimento simbolista, descrisse la missione poetica.
La parola poetica, cioè, cerca la via della verità e non della sopravvivenza. Essa diviene parola fondativa, strappa l’ente all’inautenticità e la ricolloca nel fondo originario.
L’essenza del linguaggio, contrapposta al suo uso mistificante e strumentalistico, lo si può ritrovare in maniera compiuta solo nel linguaggio poetico. Come scritto più volte dal secondo Heidegger «la poesia è l’istituzione in parola dell’essere»; è quindi dimora del linguaggio, fondamento dell’essere e suprema necessità del pensare.
D’altra parte è un verso di Friedrich Hölderlin che racchiude tutto il senso del pensiero poetante: «Was bleibet aber, stiften die Dichter», ciò che resta lo fondano i poeti. La poesia non è un trascurabile orpello, ma un indice metafisico attraverso cui indagare l’intrinseco significato del reale e i richiami tra le epoche storiche. Ciò è anche più significativo oggi in cui lo sradicamento esistenziale convive con lo sradicamento culturale dell’individuo, ma anche dei popoli.
I poeti attraverso il linguaggio fondano ciò che è destinato a durare in quella perpetua e tormentata dialettica tra il permanente e l’effimero, a essi è consegnata la possibilità di eternizzare il mondo rispetto ai limiti dell’esistenza, poiché la loro parola è parola trascendente.
Ed ecco che il poeta si fa poeta/vate, poeta/profeta, affacciato sul crinale tra le epoche storiche: il poeta non si fa solo esecutore del processo storico, ma lo “nomina” e nominandolo presiede alle modalità attraverso cui esso si dis-vela. Questi abita l’apertura storica e nella sua incondizionatezza ne plasma la foggia.
«Il poetare pensante è, in verità, | la topologia dell’essere. | Essa gli indica il villaggio | ove dimora | la sua essenza.» Così si esprime Martin Heidegger in una delle sue composizioni poetiche. Pensiero e poesia si co-appartengono geneticamente e il linguaggio è la dimora dell’essere di cui pensatori e poeti sono gli eterni custodi.
Kreszenzia Gehrer
Nota critica a cura di Luciano Aguzzi
Questa Antologia poetica comprende venticinque poeti selezionati nell’edizione del 2012 del Premio Letterario Internazionale «Gaetano Cingari». Tutti gli autori presentano un livello di scrittura poetica dignitoso e questo è già un risultato positivo, tenendo conto della bassa qualità di tantissima editoria «minore» nel campo della poesia. Tuttavia la maggioranza dei poeti presentati non esce dal solco della tradizione, perché nel sempre difficile equilibrio fra tradizione e innovazione personale, è proprio quest’ultima a mancare. Fanno eccezione sei autori, la cui poeticità rivela note individuali che s’imprimono nella memoria del lettore (Giuseppe Armani, Rosario Dipasquale, Nicoletta Fazio, Francesco Mazzitelli, Carla Spinella, Giovanni Troiano). Di questi, in particolare due sono da segnalare: Giuseppe Armani, di cui si leggono tre «poesie in prosa» il cui sottomesso ritmo segue un interessante percorso di sperimentalismo con le immagini che si frantumano e ricompongono per restituirci in modo inatteso sentimenti e annotazioni esistenziali. Carla Spinella, già nota ai lettori attenti per l’ottima raccolta Eva ostinata (La Vita Felice, 2011), presenta sei poesie di timbro personale e di intensa e raffinata liricità, in cui la sapienza linguistica e sintattica modula sentimenti ed emozioni con sorprendente e rara musicalità, in un’apparente semplicità di dettato che richiede invece molta attenzione per essere compresa e gustata a fondo («Accoglie il vento e diffonde / per le vie insidiose / fremiti e lamenti / che partorisce l’anima / da insane oscurità»). Non tutti forse capiscono immediatamente che è l’anima a partorire fremiti e lamenti traendoli dalle sue (dell’anima) «insane oscurità», ma una volta compresa, l’immagine, nella sua perfetta sintesi fra significato e musicalità del verso, non potrà che colpire il lettore per la sua intensa efficacia. Con Carla Spinella, l’Antologia poetica tocca il traguardo della migliore poesia italiana dei nostri anni.
Luciano Aguzzi, luciago@tiscali.it (19-03-2013) Voto: 4 / 5