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Nel vetro incandescente del mio vivere

11,40 

Fulvio Bella

In copertina: Marco Muzzolon, L’Assenza, dall’installazione “NOVE NAVI. Memorie di un viaggio”, 2008.

Genere: Poesia

978-88-97995-02-9 | pp. 84 | 12 × 20 cm | giugno 2012

Esaurito

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Descrizione

La silloge, pur attraversando i diversi stadi dell’esistenza e della vita dell’uomo, va considerata come un percorso unitario e non scindibile, in una sfera nella quale convergono, insistono e s’agitano, carature materiali e spirituali, anch’esse non scindibili in una oscillazione costante, fra il trascendente, apparentemente negato e il terreno; tra una sorta di paradiso, solo vagheggiato, e inferno “reale”, in un contesto di provvisorietà e di confusione, cui il tempo, lungi dall’attribuire certezza, accentua l’oscillazione.
L’umanità è il campo privilegiato, nel quale s’alternano vizi e virtù, l’amore sublime e nobile in tutte le sue sfaccettature e l’eros sfrenato, che lambisce il territorio del vizio e della degradazione, cui si associa il declino dell’età e la “turpe” vecchiaia. Il dolore, però, è fattore salvifico e di riscatto, richiamo alla nobiltà di pensiero e di tensione; la pietà, che è carità, fa emergere la sfera degli affetti, tenace legame della vita, alla soglia della morte.
L’innocenza, legata all’adolescenza, restituisce sani impulsi vitali e recupera il canto e anche l’eros della sana giovinezza e della maturità, crudo e torbido, talvolta, ma anche tenero e palpitante, è un ritorno alla natura. Il poeta non conosce riflussi retorici, in virtù di appropriati moduli linguistici e stile, e se talvolta appare impudico, la sfrontatezza è solo abiura dell’ipocrisia, ed esaltazione del binomio eros-amore, quale fattore di energia vitale.

Stefano Mangione

Nel vetro incandescente del mio vivere