Descrizione
Forse tutto inizia da quella frase a metà del libro “Sto bene qui”. Questo è il punto di riferimento per leggere le pagine di vita di Romina che apre le vicende, per noi stranissime, dei suoi giorni in Africa e con naturalezza ci invita ad avvicinarci ad un mondo a volte affascinante, a volte assurdo, a volte ingiusto a volte commovente fino alle lacrime semplici della gioia di un grazie totalmente gratuito e non immaginato che è sussurrato dalle labbra della vecchina malata di turno.
Chiunque voglia vivere un’avventura totalmente umana, non frutto di ansiosa fantasia, ma di fatti veri e possibili, basta che si lasci andare alla quotidiana fatica e all’inedito di queste pagine che raccontano l’Africa dei poveri, dei malati, delle donne sfruttate, dei risvolti concreti di sistemi di dittatura assurda per il XXI secolo! E poi Romina racconta la tenerezza dei piccoli che evocano in lei stessa quel timore di toccare con troppa foga la fragilità della vita stessa, fino a che, guidata dal proprio essere donna, entra con il coraggio dell’amore nella relazione con bimbi non suoi, eppure da lei assistiti, custoditi e amati. L’umanità prorompente di queste pagine vi farà riconoscere la bellezza della nostra esistenza che si costituisce alternativa culturale al cinismo e al nichilismo della modernità senza fede. Sì, mentre si legge, è bello sentire l’autrice affermare con totale naturalezza il fatto che esiste la Provvidenza, che la Protezione Divina li segue nell’impegno missionario, che il Signore è proprio lì, con loro!
Per me che ero stata resa partecipe in tempo reale delle vicende del libro, poterle leggere e vedere sotto i miei occhi, come in una pellicola, i loro particolari, è stato come imbattermi nei colori, nei suoni, negli odori e nei ritmi della vita descritta. Con queste pagine Romina mi ha raccontato anche il frutto del mio impegno perché a me era toccato il compito di avviarla su questa strada verso il Togo; senza saperlo, lei, i suoi compagni missionari-volontari, le suore, io… abbiamo vissuto alla giornata e Romina ha colto l’attimo fuggente trasformandolo in dono per tutti i lettori. Con gioia le dico che è stata brava.
Non posso però tralasciare un’attenzione alla dimensione progettuale dell’esperienza descritta. Oltre i particolari curiosi e interessanti, vi è un vero impianto di impegno concreto, di determinazione a voler veramente fare qualcosa per cambiare il mondo e per non sfruttare più infinitamente i poveri dei paesi più poveri del mondo. Nell’ultima parte del libro si sente il ritmo incalzante delle attività giornaliere per fare del bene alla gente, per salvare le vite dei bambini, per aiutare a guarire i malati. Romina sembra trasformarsi in una paladina dell’impegno sociale totalmente all’insegna del gratuito, ma i casi sono così tanti (!), la gente ha bisogni mille volte più impegnativi di quanto lei possa offrire… Ecco allora nascere una struttura che nel tempo potrà assicurare una cura qualitativamente significativa al bacino d’utenza di Agoenyivè. Il Dispensario che si intravede sorgere è ormai diventato l’espressione di una carità non saltuaria e fragile, ma il segno di una volontà corporativa di chi fa della missione la propria passione. Grazie ai missionari, laici e religiosi, qualcosa è cambiato, un numero sempre crescente di persone sa dove andare per trovare soccorso, simpatia umana e aiuto professionale. Forse anche il lettore vorrà mettersi tra le nostre fila a servire la vita in Togo? (recapito: voltoyayra@yahoo.fr)
Termino chiudendo gli occhi e rivedere la valle Tamberma, le casa tata, le piroghe degli ippopotami, la valle delle farfalle,il parco con gli animali bradi, tutto fa da cornice a questo racconto che ci invita ad essere grati per la bellezza che silenziosamente ci avvolge, per l’abbondanza di vita che Dio ha voluto dare alla terra!
Grazie ai miei volontari che mi hanno fatto vivere la missione!
Patrizia Livraga
suora missionaria