Descrizione
Ignoto a me stesso è una pubblicazione in cui sono trascritti I Catasti onciari della Motta Platì (1742-1754), per comodità di consultazione è stata suddivisa in tre libri: l’Atto I comprende gli atti preliminari, le rivele, gli apprezzi e gli squarci dal 1742 al 1746; nell’Atto II sono trascritti gli atti preliminari, le rivele, gli apprezzi e gli squarci riguardanti l’anno 1754; con l’Atto III si completa il testo con la trascrizione degli onciari dal 1742 al 1754.
La scelta di dare alle stampe i Catasti onciari di Platì nasce dall’esigenza di studiare a fondo la storia di questo paese – non ancora del tutto noto a se stesso –, dall’esigenza di trovare altre informazioni sul territorio e i propri abitanti, basandosi su documenti reali.
Platì ha avuto due redazioni di Catasti: la prima dal 1742 al 1746, la seconda nel 1754. I documenti sono riportati integralmente per come sono conservati presso l’Archivio di Stato di Napoli. Da qui difficile scrivere cosa rappresenti appieno quest’opera, forse più facile dire cosa questa pubblicazione non è: certo non è solo trasposizione di dati fiscali, o di quello che da allora a oggi di tangibile è rimasto; dopo quasi tre secoli resistono cognomi e toponimi attecchiti a ulivi e castagni secolari. Essa si occupa del Tempo, di quello attuale e del Tempo quando ancora apparteneva a Dio e a Madre Natura, come ci ha insegnato Lev Nikolàevič Tolstòj.
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