Descrizione
È passato del tempo da quando gli uomini, affaccendati come granchi laboriosi, hanno iniziato le loro attività lì alle pendici del promontorio; ormai sono abituato alla loro presenza, li scorgo ogni volta che le mie onde portano la mia curiosità da quelle parti. Ultimamente però qualcosa sta cambiando; non riesco più a respirare come vorrei in quella piccola spiaggia riparata, diventata a me cara da quando custodisco lì il ricordo di altri uomini ormai scomparsi.
La storia millenaria di un’immensa distesa d’acqua «simile ad un mare per la sua grandezza», attraverso le vicende che videro l’uomo confrontarsi, specchiarsi, perdersi in quello che oggi a noi è dato soltanto immaginare.
Fin dal sorgere del sole, ho notato una notevole presenza di uomini lì nel posto dove ormai non vado più; c’è la mia acqua certo, i miei pesci, c’è tutto il mio essere ma non respiro più con le mie onde in quella riva, la corrente sottomarina devia quella parte delle mie acque.
La ragione è semplice, ed è la paura, non c’è cosa più tremenda di comprendere che non si può più essere completamente padroni di sé stessi, e che la causa di tutto ciò è l’uomo.
E proprio ai pensieri e ai sentimenti del lago Fucino viene affidato il compito di congiungere le storie degli uomini attraverso le varie epoche sul cui sfondo si muovono i singoli personaggi.
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