Descrizione
«Mi chiamo Santiago Verdelli, architetto oggi quarantenne e per me l’ulivo è un albero speciale. Nel mio immaginario è semplicemente l’albero». Il legame che unisce il protagonista del romanzo all’ulivo tratteggia una fisionomia chiara all’intreccio narratologico dell’opera. L’autore delinea una storia attraverso schemi interpretativi confluenti in elegiaci e mesti richiami che si rispecchiano nella vita del protagonista: Santiago, nome, questo, scelto dalla madre dell’interprete perché «folgorata dalla lettura di un libro, Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway». Santiago è «un antieroe dannatamente umano e affascinante» che riflette la condizione esistenziale dell’Ulivo, capace di vivere «con dignità, onestà e passione. Lo si legge nel suo busto. sofferenza, caparbietà, rughe poderose e tanta fatica. L’ulivo è un guerriero.» Così la vita del protagonista sembra manifestarsi in quel coinvolgimento introspettivo, che nei valori dell’immaginario di Santiago, sono incarnati dall’Ulivo e continuano a vivere anche dopo la morte dell’Albero.
Un romanzo seducente, l’autore brama la passione legata all’esigenza di dare un senso all’esistenza per legarla a quei valori soppiantati dal mutare dei tempi, lo fa attraverso un percorso segnato dal Coraggio.
Nel romanzo, le sequenze descrittive e riflessive sono armonizzate, il ritmo lento marcato nella struttura ad anello, segna l’equilibrio della giusta proporzione di elementi statici e dinamici.