Descrizione
Se all’esterno la residenza di Luisa Sansiviero appariva dimessa (niente di più che una casa padronale, con la facciata rivestita di mattoni rossi e qualche cornicione in bilico) all’interno denotava una mano raffinata, che aveva saputo armonizzare saggiamente il rustico e l’antico. Le stanze della contessa erano leziose, ricche di sete di San Leucio e statuette di Capodimonte. Le camere per gli ospiti erano più spartane, ma non prive di gusto.
A Thomas, per ordine della contessa, venne riservata la più imponente, quella dove aveva dormito il generale Garibaldi.
Dopo che i due viaggiatori si furono messi a proprio agio ed ebbero preso un bagno, Ernestina li riaccompagnò dalla signora, a cui era venuto un gran desiderio di fare conversazione.
Infatti si aprì subito con Hardly. «Sono una scrittrice,» dichiarò «ma spesso mi manca l’ispirazione. Non potreste aiutarmi?»
«Se mi dite come, sono pronto a gettarmi nel fuoco per voi» rispose Thomas mettendosi una mano sul cuore.
Luisa esitò. «Non so. Per cominciare potreste raccontarmi qualche vostra avventura.»
Hardly sorrise. «I professori di Cambridge hanno poche avventure nella loro vita. La prossima volta condurrò con me un esploratore.» …
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.