Descrizione
Vincitore della quinta edizione del Premio Letterario Internazionale “Gaetano Cingari” 2010 per la sezione Narrativa Inedita.
La narrazione è interamente affidata al giovane protagonista romagnolo Giovanni-John Keglevich, che racconta un eccezionale episodio della sua vita in un monologo continuo, centrifugando insieme una serie di episodi accessori, e a volte del tutto accidentali, e una miriade di personaggi minori e comparse.
Il racconto di tre straordinari giorni della vita di John è rotto da una serie di quadri e frammenti di ricordi ed eventi più lontani nel tempo che sembrano non volere allinearsi ordinatamente in un unico segmento retto ma piuttosto disporsi in più linee spezzate, singhiozzanti.
L’Autore sceglie di allontanarsi quasi con capriccio dalla scena dell’azione e di rientrarci altrettanto repentinamente dilatando i tempi, rimandando, distogliendo con digressioni più o meno ampie che prendono forme e fattezze dei pensieri del suo personaggio, più reticente di quanto la sua natura di narratore sembrerebbe imporgli. Il quadro finale risulta incompleto, mancante con voluto e ben controllato effetto straniante.
Evidente il tributo a Salinger sia nella scelta di alcuni temi, che nelle scelte di tecnica narrativa e linguistiche; l’America è inoltre a più livelli evocata nel romanzo. Ma la vicenda è tuttavia saldamente ancorata sulla riviera romagnola e tutt’al più gravita in modo circolare tra Bologna Udine e Rimini.
Scrittura guizzante e vivace, ricca di colloquialismi ed espressioni dialettali; frequenti i coinvolgimenti diretti del lettore, interlocutore ideale dei monologhi di John. La lettura scorre veloce verso un finale nebbioso che lascia subito il posto nel lettore a una nostalgia.
Manuela Labate