Descrizione
Una storia imperniata sui devastanti effetti della cultura dello spettacolo sulle nuove generazioni, vista attraverso gli occhi di alcune persone nate molti anni prima della rivoluzione provocata dall’avvento dell’era digitale, del web e dei social media. Travolte loro malgrado dall’onda anomala capace di spogliare di qualsiasi creatività e coscienza tutte le arti, dallo spettacolo alla musica, e soprattutto di minacciare direttamente l’intelligenza stessa dei più giovani individui.
Show
Tullio Guazzotti –
Il romanzo m’è piaciuto molto, l’autore ha una scrittura personale ma senza stravaganze né originalità a tutti i costi, sobria quanto basta, senza eccessi di avverbi e aggettivi, con situazioni, caratteri e sentimenti profondi e approfonditi, una trama semplice e lineare, una notevole coerenza stilistica in ogni pagina. La critica sociale alla TV spazzatura è puntuta e spietata ma senza moralismi retorici, e in certi passaggi suscita irrefrenabile l’applauso del lettore.
In generale la condanna della società dell’apparenza è il fil rouge di tutte le storie che s’intrecciano e convergono in un finale utopico, che purtroppo non è alle viste nel mondo reale. Il personaggio centrale, il vecchio Gino, è raccontato con molta empatia che contagia il lettore fino all’epilogo di grande commozione. Non nascondo di essermi talmente immedesimato da provare un certo umidore delle palpebre.
CELeonida@2021 –
grazie Tullio per questa tua recensione