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Fabulae

9,50 

Giacomo Giannone

Prefazione di Paola Giannone
In copertina: John William Waterhouse, Echo and Narcissus, 1903 (olio su tela, 109,2 × 189,2 cm), Walker art Gallery, Liverpool.

Genere: Poesia

978-88-97995-97-5 | pp. 88 | 12 × 20 cm | aprile 2015

Esaurito

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Descrizione

Dalla prefazione di Paola Giannone

La narrazione, il raccontare storie e l’ascoltarle, è un istinto primario nell’uomo, un’attività tanto profondamente radicata che assorbe larghissima parte del nostro tempo.
La capacità di inventare storie, la fabulazione, è ciò che ci fa umani, un’attività incessante che costruisce mondi alternativi, vite parallele, realtà fantastiche: l’uomo è immerso nelle storie, non solo quelle proposte dai racconti, ma anche in quelle che attraversano i nostri sogni («È bello stare in compagnia | di Ulisse, di Aracne o di Medea, | si riaccendono sogni | di fiaba e di magia», “Per non sentirmi stanco”) o in quelle che, in vari momenti, raccontiamo a noi stessi, rivestendo e modificando i ricordi o plasmando sempre nuove immagini di noi stessi*.
Ecco l’essenza della fabula, un suono, una parola, per quanto flebile («come una flebile eco | di sommessi bisbigli | magia d’ipnosi | di leggenda che i voli | accende della mente» “Quasi un flebile suono”), che apre un caleidoscopio di invenzioni e di racconti incessanti che dicono dell’uomo e del suo reale, delle sue aspirazioni e illusioni, ma soprattutto delle sue paure e delle sue difficoltà, delle sue domande e dubbi. […]

* Jonathan Gottschall, L’istinto di narrare, traduzione di Giuliana Olivero, Torino, Bollati Boringhieri, 2014.

Fabulae